Macerata, MDC lancia campagna “Dall’orto al piatto”: eventi il 14-15 giugno

 

Consumatori e produttori si incontrano il 14 e il 15 giugno a Macerata per costruire insieme un percorso di valorizzazione e conoscenza della qualità e della tipicità alimentare nell’ambito della campagna “Dall’orto al piatto”. L’iniziativa è del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) di Macerata, in collaborazione con il Circolo di Legambiente Macerata, il CEA (Parco di Fontescodella di Macerata), Meridiana Coop Soc. e con il patrocinio del Comune di Macerata.
Fare “mercato” in agricoltura non è solo determinare l’incontro della domanda e dell’offerta, ma anche e soprattutto consumo responsabile e consapevole, chilometro zero, educazione alimentare, accesso ai prodotti locali e sviluppo di buone pratiche rispettose dell’ambiente. “Puntiamo a rafforzare e dare maggiore visibilità ed accessibilità al mercato dei prodotti ortofrutticoli del territorio – ha dichiarato l’avvocato Gianfranco Borgani, Responsabile della Sede MDC di Macerata – Pensiamo a una realtà che si ponga come valida alternativa alla spesa al supermercato, dove la comunicazione con chi produce e lavora la terra è inesistente.
E’ quindi indispensabile che la consapevolezza dell’importanza della produzione/consumo locale non sia ristretta a una minoranza ma diventi patrimonio comune”.
L’iniziativa si aprirà venerdì 14 giugno, alle ore 17, con il convegno/dibattito sul tema dell’educazione e della qualità alimentare. All’evento interverranno: Enzo Valentini, Assessore all’Ambiente del Comune di Macerata; Silvia Biasotto, giornalista ed esperta di alimentazione, MDC Nazionale; Avv. Micaela Girardi, Segreteria Nazionale MDC; Roberto Cappelletti, agricoltore e agronomo. Modererà Gianfranco Borgani, Responsabile della Sede MDC di Macerata. Seguirà apericena a base di prodotti tipici dell’orto. L’evento si terrà presso il Mercato delle Erbe, via Armaroli, Macerata.

Sabato 15 giugno sarà la volta dell’incontro diretto tra consumatori e produttori con il Mercatino dei produttori locali, a partire dalle 9.30 presso il Parco di Fontescodella, in via Mugnoz a Macerata. Tra un banco e l’altro si potrà svolgere una passeggiata guidata con gli asinelli alla ricerca di essenze ed erbe spontanee, con l’iniziativa Asino Erborista, in collaborazione con l’Associazione La Carovana. Seguirà la presentazione del progetto “GUS – Fattoria Sociale – Urbisaglia” a cura del GUS (Gruppo Umana Solidarietà) e la consegna del premio Ortoproduttore Responsabile. La mattinata si concluderà con il buffet a base di prodotti degli orti locali e musica popolare con “Grazie Grazia”, in collaborazione con l’ecobar l’Alligatore.
Think, eat, save, cioe' pensa, mangia e risparmia. E' il motto di quest'anno della Giornata mondiale dell'Ambiente, che si celebra ogni anno il 5 giugno dal 1972 quando venne proclamata festività dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Quest'anno la manifestazione principale e' ospitata in Mongolia e invita a contrastare gli sprechi alimentari.
Ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene gettato durante uno dei passaggi dal produttore al consumatore. Lo ricorda l'Unep, l'agenzia dell'Onu per l'ambiente, che ha scelto appunto il tema della 'impronta alimentare' per giornata mondiale per l'Ambiente per richiamare ciascuno alla responsabilita' e poter diventare protagonista del cambiamento a sostegno di uno sviluppo sostenibile ed equo.


Questi 1,3 miliardi di tonnellate di derrate alimentari, spiega l'agenzia, del valore di mille miliardi di dollari, sarebbero sufficienti a nutrire gli 870 milioni di persone che ogni giorno non hanno da mangiare, oltre a rappresentare uno 'spreco' di emissioni di CO2. Per sottolineare l'amara ironia del fatto che lo spreco di cibo e' al massimo in un momento in cui e' facile conservare i cibi l'Unep e la Fao hanno invece raccolto in un sito tutti i modi in cui tradizionalmente vengono conservati gli alimenti. L'iniziativa ha riscoperto ad esempio la pratica dell'esercito di Gengis Khan di essiccare cosi' tanto la carne da far ridurre una mucca alle dimensioni di un pugno, o quella ancora usata dagli inuit di preparare il Kiviak-a facendo fermentare la carne di un piccolo uccello marino all'interno di un sacco di pelle di foca. ''Ridurre il cibo sprecato e' una sfida economica, etica e ambientale - ha osservato Achim Steiner, direttore generale dell'Unep - uno dei modi e' guardare a come culture meno 'sprecone' danno valore a ogni singolo boccone, e valutare come imitarle''.

La Mongolia è uno dei Paesi che sta crescendo maggiormente nel mondo, e punta a garantire questa crescita con una economia verde. Mentre la Mongolia non spreca cibo in modo significativo, il tradizionale stile di vita nomade di alcuni dei suoi abitanti -che hanno sviluppato modi per conservare gli alimenti per lunghi periodi -offre alcune antiche risposte alla sfida moderna degli sprechi alimentari.